Le aliquote di rifiuti provenienti dalle attività edilizie sono assolutamente rilevanti e da non sottovalutare nel bilancio globale dei rifiuti.

Il settore delle costruzioni fa un uso intenso delle risorse naturali generando forti impatti sul territorio e un progressivo impoverimento della materia prima, che non è illimitata.

In Italia il consumo pro capite di aggregati naturali per l’industria delle costruzioni varia tra 6-11 t/a (Badino et al., 2006b), mentre la produzione di rifiuti da C&D è di circa 0.8 t/a (ANPAR 2005). Meno del 20% dei rifiuti da C&D viene riciclato.

Inoltre, secondo le statistiche annuali del 2008 dell’UEPG (European Aggregates Association), riferite all’anno 2006, nell’EU-21 la percentuale di aggregati riciclati utilizzata realmente in sostituzione degli aggregati naturali nell’industria delle costruzioni risulta pari al solo 5%: 190 Mt di aggregati riciclati derivanti dai rifiuti da C&D a fronte di una produzione totale di aggregati (naturali, riciclati e artificiali) di 3691 Mt.

In contrapposizione al lento sviluppo dei sistemi di riciclaggio dei rifiuti da C&D in EU, la nuova Direttiva 2008/98/CE sui rifiuti ha imposto il raggiungimento di percentuali di riciclaggio del 70% entro il 2020.

Fonte:DEMOLIZIONE SELETTIVA E RICICLAGGIONELL’OTTICA DEL CICLO DI VITA

Il problema può essere in parte contenuto mediante la minimizzazione della produzione dei rifiuti, ossia l’uso razionale e disciplinato delle materie disponibili e l’incentivazione del recupero dei rifiuti prodotti.

I rifiuti da costruzione e demolizione nell’elenco europeo dei rifiuti sono individuati dalla classe 17:

17 RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI)

In particolare dalle seguenti sottoclassi:

1701 cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche
1703 miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame
1704 metalli (incluse le loro leghe)
1705 terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio
1706 materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto
1708 materiali da costruzione a base di gesso
1709 altri rifiuti dell’attività di costruzione e demolizione.

Le tecniche di demolizione selettiva permettono di separare preventivamente i rifiuti pericolosi eventualmente presenti, per poterli conferire in modo differenziato al più appropriato recupero e/o smaltimento. Possono essere, inoltre, smontati gli elementi ed i componenti edilizi dotati di residuo valore d’uso, e quindi passibili di reimpiego diretto (coppi, elementi lapidei, serramenti, etc.), e differenziati i rifiuti inerti lapidei dagli altri rifiuti da C&D, per il loro avvio al trattamento per la produzione di aggregati riciclati di qualità certificabile. La restante parte dei rifiuti (carta, legno, plastica, vetro, etc.) potrà essere suddivisa in frazioni omogenee da avviare separatamente a recupero di materia.

Questa materia resta in seno alle autorità regionali, che in autonomia decidono l’orientamento da seguire.

La urgenza di una norma nazionale che obblighi alla demolizione selettiva, unita ad una norma che regoli l’impiego degli aggregati ottenuti dal riciclo dei materiali riciclati è un passo fondamentale verso un’edilizia sostenibile nel nostro paese.


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